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Author Archives: Barbara Meazzi

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Germanismo senza maschera

Flavia Steno, Germanismo senza maschera, a cura di Francesca Sensini, Novate Milanese, Prospero editore, 2023, 140 pp., 14 €, ISBN 979-12-81091-14-6.

Una serie di articoli usciti sulle colonne del quotidiano genovese Il Secolo XIX agli albori della Prima guerra mondiale.

L’esposizione rispecchia fortemente il clima di propaganda bellica in chiave antigermanica e risultano molto interessanti le osservazioni di Steno sulla volontà di potenza della Germania, in relazione anche alla politica prussiana di diffusione del pangermanismo tra i ragazzi fin dalle scuole, e più in generale sull’imperialismo mascherato da superiorità etnica e vestito di mitologie culturali che ancora oggi hanno buon gioco nel plasmare la mentalità e l’opinione pubblica globale.

Futurismo a Nizza: la mostra ritrovata (1934)

Futurismo a Nizza: la mostra ritrovata (1934), a cura di Rossella Lorenzi, Barbara Meazzi, Serge Lorenzo Milan, Chambéry, Presses universitaires Savoie Mont Blanc, coll. Arts Cultures Pouvoirs, 2023, 255 pp., ISBN-13 9782377410842, 20 €.

Il 30 maggio 1934, con una conferenza di Filippo Tommaso Marinetti, si inaugura, presso l’Hôtel Negresco di Nizza una nuova mostra di opere futuriste. Sono passati ormai più di vent’anni dalla memorabile prima grande esposizione francese alla Galleria Bernheim-Jeune di Parigi del febbraio 1912, che aveva scosso l’opinione pubblica. Una ventina d’anni più tardi, il Futurismo si è ormai affermato nel panorama artistico europeo, tanto che la mostra organizzata all’Hôtel Negresco non scatena alcuna polemica. Pochi gli articoli dedicati all’evento dalla stampa, anche se la serata dell’inaugurazione, il banchetto e il concerto del maestro Giuntini, in particolare, non mancano di suscitare la curiosità del pubblico. Il presente volume è dedicato alla mostra di aeropittura futurista del 1934 all’Hôtel Negresco di Nizza e propone, in particolare, la ricostruzione del percorso di alcuni protagonisti dell’evento, come il ceramista Tullio d’Albisola, i pittori Marisa Mori e Fillìa, il musicista Aldo Giuntini; un focus particolare è poi rivolto all’immagine del banchetto e della cucina futurista. La «mostra ritrovata» di Nizza rappresenta dunque un’interessante occasione per riflettere sulla volontà di Marinetti, e soprattutto degli artisti a lui più vicini, di riaffermare con vigore i princípi del Futurismo nel contesto internazionale in un’epoca in cui il movimento, appiattito sulle posizioni del regime fascista, pativa l’accusa di aver perso la carica rivoluzionaria e lo slancio innovativo delle origini. La pubblicazione di questo volume fa parte delle attività del progetto «RAG – Relire les Avant-gardes» dell’Université Côte d’Azur.

Venezia, potenza regionale mediterranea (1669-1797)

Spazi e margini d’azione dei piccoli stati in età moderne : Venezia, potenza regionale mediterranea (1669-1797), Pierre Niccolò Sofia (dir.), in Mediterranea – Ricerche storiche, n. 56, dicembre 2022, ISSN: 1824-3010, ISSN online: 1828-230X.

[…] la prospettiva avanzata da questo dossier vuole contribuire al rinnovamento dell’approccio alla storia dell’ultima fase della Serenissima. Senza dubbio, la storiografia veneziana ha compiuto notevoli progressi negli ultimi 30 o 40 anni. Attraverso uno studio puntuale della realtà veneziana tra Sei e Settecento, si è ormai passati dall’idea di una mera decadenza di Venezia – che sarebbe iniziata nel XVII secolo – a un concetto più sfumato di declino relativo (o di loss of leadership) che ha permesso di valorizzare la ‘tenuta’ o il dinamismo del sistema19. In altre parole, si è dimostrato che la storia di Venezia come importante centro mediterraneo non termina con la perdita del monopolio delle spezie e la creazione delle rotte oceaniche, e che è più corretto parlare di trasformazione della Dominante che non di inarrestabile declino, un concetto, quest’ultimo, che per buona parte del XX secolo si associava ad una visione teleologica della storia veneziana e al rammarico per una mancata unità nazionale ante litteram. È ormai giunto il momento di fare un passo ulteriore, che permetta di andare oltre la questione declino assoluto/declino relativo o l’affermazione di tenuta del sistema, allargando al contempo l’orizzonte di osservazione e, possibilmente, incrociando più prospettive (politica, marittima, economica etc.). In sintesi, questo fascicolo mira a una proposta scientifica rinnovata, capace di leggere con lenti nuove la storia della Repubblica di Venezia nell’ultimo secolo e mezzo della propria esistenza, spostando la focale di osservazione dalla Laguna al rapporto del sistema veneziano con il Mediterraneo e, in prospettiva, il mondo.

Romans expérimentaux

Benedetta Cappa Marinetti (Benedetta), Romans expérimentaux, édition et traduction de Franca Bruera et Cathy Margaillan, Paris, Garnier, coll. Littératures du monde, 273 pp., ISBN: 978-2-406-14090-0, 29 €.

Cet ouvrage propose la traduction des romans expérimentaux de Benedetta Les Forces humaines (1924), Voyage de Gararà (1931) et Astra et le Sous-Marin (1935) qui soulignent le rôle central qu’elle a joué dans l’évolution du second futurisme au même titre que Filippo Tommaso Marinetti, son époux.

Les illuminati

Pierre-Yves Beaurepaire, Les illuminati. De la société secrète aux théories du complot, Paris, Tallandier, 2022, 336pp., EAN papier : 9791021048454, 19,90€

Accusés d’être à l’origine de la Révolution française, d’avoir noyauté les États-Unis d’Amérique dès leur naissance ou encore d’avoir précipité l’effondrement de l’Union soviétique, les Illuminati font les beaux jours des théories complotistes les plus extravagantes depuis plus de deux siècles. Derrière ces affabulations, une société secrète, les Illuminaten, a bel et bien existé, en Bavière. Fondé à la fin du XVIIIe siècle par Adam Weishaupt, alias Spartacus, ce club très sélect inspiré de la franc-maçonnerie a attiré parmi les plus radicaux tenants des Lumières et a très vite été interdit. Dès les premiers temps, la presse et l’édition s’emparent de l’affaire avec, à la clé, des tirages phénoménaux. En France, l’abbé Barruel leur attribue toute la responsabilité de la _n de la monarchie, résultat d’une conspiration visant à asservir l’humanité tout entière. Les Illuminaten ont disparu mais le mythe des Illuminati est né. Il est aujourd’hui encore extraordinairement vivace. La publication récente des correspondances des Illuminaten, la restitution par Moscou des archives françaises volées par les nazis, la découverte inattendue au Mexique d’une correspondance privée de Bartholdi, sculpteur de la Statue de la Liberté, permettent enfin de faire l’histoire du mythe et de la réalité d’une société secrète au succès fulgurant.

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