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La geopolitica del digitale
Associare il termine “geopolitica” al digitale può sembrare impresa ardita. In effetti la geopolitica porta in sé un riferimento geografico, quello di un’analisi delle dimensioni di potere contestualizzate nel territorio. Per questo motivo la geopolitica ha spesso mostrato dei limiti, diventando a volte il pretesto per sviluppare un pensiero realista piuttosto datato, in quanto molto legato alle frontiere e all’estendersi del dominio del controllo seguendo una logica vestfaliana. Seguendo questo filone può dunque sembrare un controsenso associare una riflessione sulle conseguenze del digitale nella politica internazionale a una riflessione geopolitica, anche perché il digitale del world wide web veicola l’idea di un “non territorio”, o piuttosto quella di un territorio universale. L’uso del termine geopolitica però non è casuale: nello scenario internazionale si sta difatti in misura crescente assistendo a una serie di sviluppi che tendono verso una territorializzazione del dominio digitale, una dimensione che sembra intrisa di tendenze contradittorie, fra aperture e chiusure. Ed è per approfondire questa dimensione che abbiamo deciso di promuovere questo volume IAI, per offrire al lettore una serie di analisi che guardano al digitale come a un terreno ricco di poste in gioco politiche, e quindi di contrapposizioni tanto di interessi diversi, quanto di concezioni ideologiche diverse. La maggior parte degli autori svolge, o ha svolto, attività di ricerca allo IAI, il che illustra anche la vivacità dell’Istituto come bacino di acquisizione di competenze e promozione della riflessione.
Voyager dans les Etats autoritaires et totalitaires
Voyager dans les Etats autoritaires et totalitaires de l’Europe de l’entre-deux-guerres, sous la direction d’Olivier Dard, Emmanuel Mattiato, Christophe Poupault, Frédéric Sallée, Chambéry, Ed. de l’Université de Savoie, 2017, 252 pp., ISBN: 2919732773 ; http://www.lcdpu.fr/livre/?GCOI=27000100573040
Le présent ouvrage regroupe l’ensemble des contributions réunies dans le cadre d’un colloque international co-organisé en avril?2017 par le LabEx EHNE de l’université Paris-Sorbonne et le laboratoire LLSETI de l’université Savoie Mont Blanc.
L’orientation scientifique souhaitée par les directeurs du projet est ouvertement pluridisciplinaire et entend renouveler radicalement le traitement des questions qui se cristallisent autour du thème du voyage et des voyageurs dans le cadre des régimes autoritaires et totalitaires de l’entre-deux-guerres, période culturellement foisonnante au cours de laquelle se développent autant d’«États nouveaux?» et souvent révolutionnaires qui se posent en alternative à la fois politique, philosophique et économique aux systèmes parlementaires occidentaux, fortement ébranlés par les crises multiples et polymorphes au lendemain de la Grande Guerre.
S’il existe de nombreux travaux dans les domaines historique ou littéraire consacrés unilatéralement au voyage vers l’Union soviétique, l’Allemagne nazie, l’Italie fasciste ou les États autoritaires d’Espagne, Portugal ou Hongrie, l’intérêt de l’ouvrage réside ici dans une approche transversale, à la fois en considérant la spécificité des différents régimes en place (en tant que points de départ ou « cibles » des voyageurs) et, surtout, en soulignant l’extrême variété des candidats au voyage. Outre les figures bien établies des intellectuels-voyageurs, les contributeurs ont particulièrement tenté de jeter un éclairage nouveau sur ces personnalités moins étudiées mais non moins importantes que sont les “experts”, économistes, architectes, doctorants. Enfin, tout en offrant une riche introduction qui propose une méthodologie solide et fait le point sur les résultats les plus récents auxquels est parvenue la recherche, l’étude s’achève sur une tentative d’élargissement des perspectives d’analyse, posant ainsi de nouveaux jalons pour l’histoire des relations nternationales.
Curiosa di mestiere. Saggi su Dacia Maraini
Curiosa di mestiere. Saggi su Dacia Maraini, a cura di Manuela Bertone e Barbara Meazzi, Pisa Edizioni ETS, 237 pp.; http://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846750075&from=homepage
Il volume è un’indagine a più voci sulla scrittura multiforme di Dacia Maraini, attualmente la scrittrice italiana più tradotta nel mondo, protagonista indiscussa della scena letteraria contemporanea, figura di intellettuale nota per il suo impegno politico e civile, per le sue prese di posizione coraggiose a favore dei diritti dei più deboli.
L’infanzia offesa, la violenza sulle donne, la solitudine, la morte, la memoria, il desiderio, il sogno, il silenzio, sono alcuni dei temi che legano le pagine di romanzi e racconti, saggi, poesia, teatro con i quali Dacia Maraini ha tracciato una trama inventiva fittissima che si dipana, tenace, dagli anni ’60 del Novecento ad oggi. Un’opera che viene riproposta e discussa criticamente nei diciotto saggi qui raccolti, attraverso percorsi che ne mettono a fuoco alcuni snodi cruciali, privilegiando sempre il rapporto ravvicinato con i testi.
Con contributi di Susan Amatangelo, Manuela Bertone, Monica Biasiolo, Silvia Boero, Martine Bovo, Carla Carotenuto, Daniela Cavallaro, Maria Pia De Paulis-Dalembert, Letizia Giugliarelli, Patrizia Guida, Antonella Mauri, Barbara Meazzi, Milagro Martín Clavijo, Alessandra Montalbano, Maria Grazia Scrimieri, Francesca Irene Sensini, Hanna Serkowska, Manuela Spinelli.
Il saggio ha ottenuto il label dell’Université Franco-Italienne